Nei primi anni del dopoguerra Mons. Angelo Jelmini, Vescovo di Lugano (Svizzera) nell’intento di trovare una sistemazione per la colonia marina S. Angelo per bambini, da Lui fondata, incaricò Mons. Antonio Crippa, sacerdote della Diocesi di Bergamo (che durante il conflitto aveva aiutato Mons. Jelmini nel soccorso dei bambini vittime della guerra in Italia), di cercare sulla Riviera Ligure un terreno adatto per la costruzione della colonia. Dopo un’attenta ricerca Mons. Crippa segnalò la possibilità di acquisto di VILLA SAN GIUSEPPE, all’epoca Villa Angiolina, con annesso terreno. Egli ebbe il mandato di iniziare e concludere le trattative con il proprietario, ma inizialmente Mons. Jelmini pregò il Vescovo di Bergamo Monsignor Bernareggi di aiutarlo a trovare un intestatario italiano come soluzione per l’acquisto della Villa.

Mons. Bernareggi trovò la società Juventus di Bergamo (società creata dalla Curia Vescovile bergamasca intestataria di parecchi istituti religiosi) che intestò inizialmente a sé la Villa ma con tutte le dichiarazioni garanti circa la vera proprietà, la Diocesi di Lugano. I beni vennero quindi acquistati il 6 novembre 1948 sotto il nome della società Juventus e solo dopo il 1971 passarono definitivamente alla Diocesi di Lugano.